Definizione
Quante volte abbiamo detto “mi fa male la cervicale”, ma cos'è la cervicale? Per dolore cervicale, o cervicalgia, si intende un dolore localizzato nel segmento cervicale della colonna vertebrale. Il dolore cervicale è certamente il sintomo più frequente tra i disturbi riferibili dal paziente. Spesso il dolore dal collo si irradia verso la testa, dando cervico-cefalgie, oppure verso il segmento dorsale del rachide dando cervico-dorsalgie, oppure agli arti superiori, scatenando cervico-brachialgie. L’anatomia del rachide cervicale ha diverse peculiarità sia funzionali che anatomiche. Le vertebre cervicali sono sette e presiedono la lordosi cervicale; le prime due vertebre hanno caratteristiche anatomiche proprie, mentre dalla terza alla settima vertebra, hanno caratteristiche simili. Il segmento cervicale alto si esprime maggiormente con i movimenti rotatori, mentre la parte bassa con movimenti di flesso-estensione. Nel complesso l'intero rachide cervicale compie movimenti complessi, esito della risultante delle singoli movimenti vertebrali. Dottor Angioni durante la prima visita considera fondamentali se vi sono sintomi associati, come febbre, dispnea, vomito, brividi, nausea, tachicardia, stordimento, perdita di peso o di appetito in assenza di causa, che potrebbero dipendere da altre patologie.
Quali sono le cause del dolore cervicale? La causa della sindrome cervicale è piuttosto varia. La sorgente del dolore può interessare le strutture ossee, nervose, muscolari, vascolari o legamentose del segmento cervicale della colonna vertebrale, oppure come dolore riferito per cause patologiche o disfunzionali estrinseche alla cervicale, ma che riferiscono il dolore al collo (es. problemi cardiaci, epatici ecc). Tra le più frequenti cause di dolore cervicale vi sono:
eventi traumatici, come il colpo di frusta o traumi diretti;
patologie osteoarticolari degenerative, come disco-spondilosi, su uno o più dischi intervertebrali;
spasmi, stiramenti, contratture muscolari, come nel colpo di freddo (torcicollo), causa posizioni errate assunte nel corso della giornata, oppure in seguito a sovraccarichi ripetuti sui muscoli del collo;
stress psichico, ad esempio molte persone tendono somatizzare tensioni emotive quotidiane assumendo posizioni rigide e tese, e tali agiscono soprattutto sui muscoli cervico-dorsale, dando rigidità e affaticamento muscolare;
sedentarietà in mancanza di attività fisica;
eccessiva attività fisica in assenza di recupero post-sportivo;
insonnia ed abuso di farmaci antiinfiammatori;
uso di materassi e/o cuscini inappropriati;
Fortunatamente circa nel 70% circa, all'origine del dolore è presente una disfunzione della meccanica delle strutture anatomiche, determinando una meccanica alterata dello stesso segmento. Le strutture anatomiche interessate possono essere i tendini ed i muscoli, i legamenti, i dischi intervertebrali e le strutture articolari, che garantiscono sia il movimento che il sostegno del cranio con tutte le strutture interne, che ovviamente hanno un certo peso; basti pensare che la protrusione della testa in avanti di 2,5 cm, incrementa di una volta il peso sul rachide cervicale (normalmente un la testa di un adulto pesa circa 4,5 kg, quindi protrandosi anteriormente di 2 cm, la cervicale deve supportare un peso di circa 9 kg). Quindi pensiamo che, un movimento non adeguato, brusco oppure una postura non corretta (es. seduto ore davanti al pc), possa essere sufficiente a creare una lesione funzionale di queste strutture. La maggior parte delle strutture anatomiche del collo sono innervate anche dai recettori del dolore, quindi uno stress meccanico acuto o mantenuto, rispetto a quello che queste strutture possono sopportare, determina dolore cervicale.Poi vi sono tutti i fattori associati ad aggravare la cervicalgia, favorisce l'insorgenza di micro-lesioni, come lo stress psichico che, provocando un’aumentata tensione muscolare, oppure fattori predisponenti (es, scoliosi, alterazioni anatomiche, malattie degenerative).Il punto cardine è che il dolore non è il solo problema che possiamo andare incontro, ma se una struttura funziona male per troppo tempo, a causa della disfunzione, si passa alla lesione anatomica, quindi alla patologia (es. un disco intervertebrale perennemente sovraccaricato prima o poi degenera in ernia). Tra le patologie ortopediche, sicuramente quella di maggiore incidenza è l’artrosi, che è considerata la malattia universale, ossia se l’uomo potesse vivere sino a 120 anni, moriremmo tutti con l’artrosi. In questo articolo vediamo come l’osteopata e fisioterapista Dott. Angioni cura chi soffre di dolore acuto o cronico del tratto cervicale.Il dolore cervicale è spesso caratterizzato da una riduzione del movimento, e può avere delle cause dello stesso segmento cervicale (es. artrosi, artriti, ernie discali, stiramenti e contratture muscolari), oppure dipendere da cause localizzate in altri distretti del corpo (es. tratto dorsale, tensioni craniche, disfunzioni viscerali). Prima di analizzare queste due eventualità vediamo nello specifico come è strutturata l’anatomia cervicale.
Trattamento Terapeutico Integrato Osteopatico di Dottor Angioni. Quando il paziente è in prima visita, l’Osteopata e Fisioterapista Dott. Angioni attraverso l’anamnesi, deve individuare con precisione la natura del dolore cervicale (es. muscolare, discale, articolare, ecc), il tempo di insorgenza, se vi sono cause che hanno scatenato il sintomo, i fattori aggravanti ed allevianti del dolore, se il dolore è irradiato (es. formicolio agli arti superiori), se vi sono sintomi associati (es. dispnea, cefalea, tachicardia, ecc), e se permette al paziente di dormire o viene svegliato nelle ore notturne. La sindrome più frequente è caratterizzata dal dolore e rigidità cervicale, causati un sovraccarico del rachide cervicale spesso causato da mal posture (es. ore passate in posizione seduta, posizioni e movimenti stereotipati del rachide, ecc), oppure da eventi traumatici (es. sport, incidenti auto).La tipologia di lesione del rachide cervicale può essere anatomica e funzionale; la prima caratterizzata dal riscontro anatomopatologico (es. cervicoartrosi), la seconda invece caratterizzata dall’alterata funzione senza significativo riscontro anatomopatologico (es. restrizione del ROM vertebrale).Vi è marea di esempi in cui, la cervicale possa essere coinvolta, direttamente o indirettamente, nelle cervicalgie; un esempio di cervicalgia potrebbe essere di natura viscerale, cioè quando la il dolore cervicale è causato dall’implicazione patologica dello stomaco: lo stomaco per quanto situato nella cavità addominale, è legato all’esofago e quest’ultimo entra a far parte della faringe, inserendosi nel tubercolo faringeo dell’osso occipitale. Inoltre, l’esofago corre anteriormente lungo la colonna vertebrale, posteriormente la trachea ed ed il mediastino, fuoriuscendo attraverso il foro esofageo con il cardias continuando con lo stomaco. Se vi sono disturbi gastro-esofagei (es. esogagite, gastrite, ecc) ciò determinerebbe una ridotta mobilità del viscere, con riflessioni sul diaframma, con tensione del tendine centrale e dell’esofago (inserito nel tubercolo esofageo) con conseguente alterazione posturale, per anteropulsione del cranio, ipolordosi cervicale, ed ipercifosi dorsale. Infatti spesso chi ha disturbi allo stomaco tende a ridursi la lordosi cervicale fisiologica, tutto questo per compensare l’accorciamento delle strutture viscerali.
E’ sempre necessario manipolare ad alta velocità il tratto cervicale, ovvero è importante sempre lo “schiocco” articolare? Non è sempre necessario eseguire un thrust sul segmento cervicale, in quanto si manipola con tecnica hvla (high velocity low amplitude) solo esclusivamente se vi è l’indicazione specifica e soprattutto se non vi sono controindicazioni a questo tipo di manipolazione. É di fondamentale importanza considerare le controindicazioni relative (es. ernia espulsa, osteoporosi) da quelle assolute (es. stenosi mielica, instabilità vertebrale) che ci mettono in guardia verso una manipolazione diretta (thrust). Riguardo i casi di controindicazione assoluta l’Osteopata Dottor Angioni adotterà altre tecniche manipolative lvha (low velocity low amplitude) le così dette “dolci”, oppure tecniche manuali fasciali all’avanguardia, ed altri innumerevoli approcci di tecniche per ogni tessuto stimolandolo ad autoripararsi, frutto di studio e pratica sia in Italia che all’estero, con alcuni tra i migliori osteopati di fama mondiale, come J.P Barral e Leon Chaitow. Tra i trattamenti manipolativi “dolci” (senza thrust), il trattamento viscerale può essere funzionale per un dolore cervicale, qualosa sia secondario ad un coinvolgimento primario del viscere (es. stomaco), come abbiamo accenato precedentemente. Molt osteopati affermano che è possibile pronosticare il numero di sedute necessarie per portare in remissione il dolore cervicale; Dottor Angioni invece afferma circa il 90% dei pazienti che si rivolgono in studio, risolvono il loro problemi entro il terzo trattamento osteopatico.Un’altro sintomo che spesso si associa nella disfunzione cervicale sono le vertigini. Vi possono essere tante cause di vertigine, ma quando sono cervicogeniche articolari, spesso è la compressione delle arterie vertebrali, che passando nei forami trasversali da C6 a C1, si immettono nel cranio attraverso il forame magno anastomizzandosi tra loro e formando l’arteria basilare, le arterie cerebellari e cerebrali posteriori vascolarizzando cervelletto e parte del cervello; una disfunzione a livello delle vertebre cervicali potrebbe creare una ridotta perfusione ematica del tessuto nervoso encefalico, con conseguente senso di vertigine o disequilibrio. L’osteopata Dottor Angioni Giuseppe, in questi casi predilige in primo approccio un trattamento di tipo fasciale o funzionale sulle strutture interessate, in maniera da ricreare un riposizionamento anatomo-funzionale del rachide, non trascurando il legame neurologico e fluidico con i gangli cervicali, in particolare con quello inferiore. Secondariamente il trattamento cervicale di Dottor Angioni, considera anche la parte strutturale, quindi tutta la parte cosidetta “meccanica” che interessa ossa, articolazioni, muscoli, legamenti (come i dischi, le prime due coste, muscoli scaleni, delle clavicole, lo SCOM ecc). Questi sono solo esempi che evidenziano la complessità strutturale e funzionale del rachide cervicale, sindrome e trattamento che si differenzierebbe nel caso si trattasse di ernia discale cervicale sintomatica. Una delle linee basi del Dottor Angioni è che in fase acuta non è consigliata una manipolazione diretta se il dolore non permette il posizionamento in chiave del paziente (in manipolazione diretta); mai forzare il paziente durante la manipolazione. In questi casi di acuzia l’osteopata Dottor Angioni nello studio a Cagliari, preferisce un’approccio di trattamento con tecniche manipolative indirette, maniera da correggere funzionalmente le eventuali posture antalgiche sovraimposte che spesso mantengono lo schema viziato del paziente. Ma non solo! Dottor Angioni utilizza una miriade di approcci terapeutici anche di fisioterapia, come terapia manuali e fasciali, dove analizzando e ripristinando il posizionamento e quindi della funzione delle strutture, permettendo l’autoguarigione con scomparsa del dolore cervicale e sintomi associati. Per saperne di più, rivolgiti nello studio di Medicina Integrata Osteopatica di Dottor Angioni Giuseppe, in via Pontida,47 a Cagliari.
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